C’è una cosa che odora di rosa ma ròsa non è… Cos’è? E’ la rosa.
Vecchio indovinello che devo alla maestra delle elementari. La soluzione sta nella diversità di accento sulla “ròsa”, participio passato del verbo rodere. Lo ripropongo da sempre ai miei alunni, viceversa, con l’ottundimento di massa provocato dai telefonini, si perderebbe tanta bellezza. C’è una rosa che odora di rosa ma rosa non è… è la rosa rugosa.
Una specie di rose delle quali ho inondato Cranno. Rose riprodotte da seme, una delle poche assieme alla rosa canina che chiunque può riprodurre, messe dappertutto. Rose rugose rosa e rose rugose bianche. Sono resistenti, alte circa due metri, fanno macchia compatta, le mie le ho sistemate a ridosso dei ribes, sono solito non lasciare spazi vuoti, le rosa e le bianche, profumatissime. Sono talmente forti, una volta adulte, che se sono cresciute abbastanza fitte e compatte, possono fare da siepe frangivento.
Sopportano di essere recise o potate, non hanno problemi con gli afidi, le altre rose nei periodi come questo, piovosi ed umidi, ne sono piene. Hanno una massa di vegetazione verde brillante tutta ricamata che rallegra per non dire dell’abbondanza dei fiori. Questi bei scarabei, e quanti, mostrano di adorarle, ne hanno fatto la loro casa, il salotto dall’ottomana grande e comoda dove poltrire tutto il giorno.
Se esiste, la felicità, sta dentro questi fiori. Ed esiste. Diffondiamola ovunque. Ci vuole poco, bastano un paio di guanti, è tutta spine che se anche non sono aguzze come quelle delle altre rose, pungono. Si possono riprodurre facilmente asportando i polloni che crescono numerosi laterali alla macchia principale in autunno, facilmente radicano, oppure, ed è stata la mia soddisfazione, partendo dai semi, fertilissimi. Viva maggio e viva la rosa rugosa che sopporta ed anzi, gode sia del sole rovente che della giornata più piovosa.