Orti condivisi e terapeutici

TUTTI GIU’ NELL’ORTO

L’orto biologico di Villa Segù a  Olengo

Nella primavera del 2007 nel complesso di Villa Segù ad Olengo, ha preso avvio il progetto “Tutti giù nell’orto”, che ha previsto l’impianto di un orto biologico su un terreno inizialmente di circa 200 mq messo a disposizione dal Servizio Patrimonio del Comune di Novara.

Tale progetto è stato ideato dall’associazione L’Ontano di Vercelli, con il coinvolgimento di molti soggetti istituzionali, tra cui la Casa Circondariale di Novara, l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, l’Istituto Tecnico Agrario Bonfantini, il 1° Circolo Didattico di Novara e CFPP Casa di Carità Onlus sede di Verbania.

Il progetto ha partecipato a bandi di finanziamento nell’ambito delle iniziative destinate al sostegno e alla formazione di detenuti ed ex-detenuti per favorire il loro reinserimento nel tessuto sociale, attraverso l’acquisizione di competenze lavorative specifiche ed è stato attivato grazie ai finanziamenti elargiti dalla Regione Piemonte – Settore Politiche Sociali e dalla Fondazione della Comunità del Novarese.

Cuore del progetto è stato ed è la conduzione di un orto coltivato secondo i criteri dell’agricoltura biologica, attorno al quale si muovono i diversi soggetti interessati: prima di tutto i coltivatori veri e propri, scelti, grazie al supporto di enti preposti, tra persone in esecuzione penale interna, esterna ed ex detenuti, opportunamente formati per tale lavoro, quindi numerose classi di diversi Circoli Didattici di Novara, alle quali è stata riservata parte del terreno per la realizzazione di un orto didattico, alcuni stagisti dell’Istituto Agrario, e varie persone con le quali si vuole dare vita ad un gruppo di acquisto solidale.

Scopo principale del progetto è la formazione teorico-pratica per il reinserimento lavorativo di persone a forte esclusione sociale e contemporaneamente un inserimento sociale dignitoso: la realizzazione di un orto, infatti, oltre a fornire competenza specifiche, ha un forte valore terapeutico e riabilitativo. Le attività di orticoltura e giardinaggio stimolano le persone nell’impegno, nel miglioramento delle proprie capacità manuali e programmazione delle giornate. L’assumersi la responsabilità di produrre con costanza e seguire la crescita delle colture è uno dei primi passi per tornare ad accudire se stessi ed altre persone. Coltivare piante e verdure è sicuramente un forte aiuto a livello psicologico in un contesto privo di libertà: può essere infatti stimolante seminare, seguire la coltivazione delle piante, osservarne la crescita, dedicando loro tutta la cura necessaria, analizzando anche l’ecosistema orto nella sua evoluzione.

Non bisogna trascurare inoltre che con il progetto si sta realizzato anche un’area di scambio e incontro comune, che rende possibile il contatto tra realtà sociali tra loro solitamente molto distanti, quali detenuti ed ex-detenuti, comuni cittadini ed allievi delle scuole.

Ad oggi il progetto è attivo al suo terzo anno e vede coinvolti numerosi soggetti istituzionali, cresciuti nel corso del progetto.

Ha ottenuto un ulteriore finanziamento da parte della Regione Piemonte – Settore Politiche Sociali per l’anno 2009-2010, dalla Fondazione per la Comunità del Novarese e dalla Provincia di Novara – Settore Ambiente nell’ambito del progetto INFEA.

L’area coltivata si è ampliata fino a circa 1000mq, grazie soprattutto alla concessione di utilizzo del terreno da parte del Comune di Novara – Settore patrimonio e ad oggi vede realizzati un orto condotto dai tirocinanti, una parte ad orto didattico dedicato alle scuole e un ampio frutteto.

Le fondamenta del progetto sono la realizzazione di una forte rete sociale che fornisca, a detenuti ed ex-detenuti, possibilità di reinserimento socio-lavorativo, l’ampliamento delle attività svolte che permettano una sostenibilità economica del progetto grazie all’inserimento di animali, una formazione professionale più marcata con incontri tenuti da professori dell’Istituto Agrario Bonfantini e il coinvolgimento di un maggior numero di persone nell’acquisto dei prodotti orticoli anche attraverso i canali del commercio equo e solidale, con l’auspicio di raggiungere al più presto la possibilità di autosostenersi.

Il progetto per l’anno 2009-2010 prevede pertanto la richiesta di utilizzo di un altro settore all’interno del complesso di Villa Segù, comprendente l’area del galoppatoio e le stalle, per l’inserimento di alcuni esemplari di asini, curati e gestiti dai tirocinanti a seguito di un’opportuna formazione e con la collaborazione di personale qualificato. Tale nuova attività servirà a consolidare le attività di coltivazione dell’orto biologico realizzate nelle precedenti edizioni, aggiungendo a queste anche la sperimentazione di un’attività a contatto con gli animali. Si ritiene infatti necessario operare un ulteriore approfondimento nella rete di rapporti umani, dando la possibilità ai tirocinanti del progetto di prendersi cura oltre che dell’orto anche di animali, per un ulteriore accrescimento della propria presa di responsabilità nei confronto di esseri viventi e della società.

Gli esemplari di equidi inseriti nel progetto potranno successivamente essere coinvolti in attività con le scuole o nell’avvio di un’attività di “Pet terapy” al fine di operare verso una sostenibilità economica del progetto.

 

 

Associazion no-profit L’ontano

via Neghelli 7

13100 Vercelli