Letture

ORTI DI GUERRIGLIA

Una recensione in forma di lettera

 

di Ezio Menzione

Cara Pia,

 

che bellezza aver trovato questo libretto appena uscito da Kowalski, per chi come me in tutta una vita non si è mai perso una guerriglia. Ma che oggi, un po’ per la penuria di chiari obbiettivi politici, un po’ per l’incombere e l’incalzare dell’età, è costretto a dedicarsi principalmente al giardinaggio (quasi sempre in piccola scala, ma si sa, le dimensioni, in questa come in altre faccende, non sono la cosa fondamentale!).

 

 

Che bellezza vedere coniugate assieme le due passioni di una vita!

 

 

Sapevo già qualcosa del guerrilla gardening, ma in mente mia era una cosa da relegare all’America (come narra un altro libro uscito di recente da Bollati Boringhieri, di Michela Pasquali), insomma, un’americanata,  oppure da strambi eccentrici individualisti inglesi, vedi Richard Reynolds, il fondatore e teorico del movimento. Ma qua si scopre che certe cose si fanno anche qui da noi, nell’ ”orto di casa”, è il caso di dire.

 

 

E che si tratti di vera e propria guerriglia lo denuncia il linguaggio usato dagli attivisti-autori Trasi e Zabiello,: appostamenti, sopralluoghi, nomi di copertura (nicknames, all’inglese), staffette, azioni dimostrative ecc. Non mancano le rivendicazioni (cartelli in legno da infiggere sull’aiola assaltata; foto di prima e dopo l’azione, da diffondere sulla rete).

 

 

Li unisce la voglia di migliorare, magari di poco, ma concretamente, l’ambiente urbano che ci circonda con piccoli cambiamenti che ne inducano di maggiori: operazioni estetico-situazioniste che, giustamente, rifuggono dal farsi strumentalizzare sia da possibili sponsorizzazioni private che dalla compiacenza delle amministrazioni pubbliche. Espressamente, “il guerrilla gardening come forma d’arte”, suggeriscono i due giovani autori guerriglieri.

 

 

I quali autori danno indicazioni minute ma preziose per le possibili azioni: luoghi, tempi, numero di guerriglieri da impiegare, piante da utilizzare, attrezzi, concimi ecc.ecc. Nulla deve essere lasciato al caso, come si conviene ad azioni ai margini della legalità, che perciò debbono consumarsi in una manciata di minuti. Una miniera di suggerimenti concreti.

 

 

Si indicano come zone d’azione privilegiate – com’è giusto – aiole o rotonde abbandonate, terreni marginali o dismessi. Ma visto che di terreni liberi non ce ne sono poi tanti, si potrebbe aggiungere qualcosa sugli interventi “in verticale”, che pure sono considerati, ma potrebbero essere potenziati, nelle nostre città che abbondano di muri vuoti e slabbrati. Senza arrivare ai difficili vertical gardens, perché limitarsi a piantare timo a 4 metri di altezza? Negli interstizi e nelle crepe o alla base dei muri possono essere piantati capperi, fichi, erigero o convolvoli, cobea, caprifoglio, ma anche zucche, zucchine o piselli. E nelle zone ombrose non solo muschio, ma centinaia di varietà di felci.

 

 

Si richiedono organizzazione, furbizia, rapidità, buone braccia per scavare e buone gambe per scappare.

 

Mi ci vedo poco, ormai, cara Pia. Al massimo potrei fare un po’ di seed bombing.

 

 

Visto che nelle azioni rischio di essere di intralcio, penso che parteciperò più che altro come “fiancheggiatore” e specificamente sarei forse in grado di porre nei Tribunali, se del caso, la questione giuridica se piantare verde in spazi non propri, ma senza per questo volersene appropriare, costituisca o meno reato. Di più non potrei fare, pena cadere nella figura dell’ “esteta”, pure contemplata dagli autori fra i soggetti in campo.

 

 

Punto fondamentale del libro è che le azioni di guerrilla gardening aiutano chi le pone in essere a socializzare; più specificamente, aiutano a “cuccare”, a “rimorchiare”: il che, si sa bene, in fondo in fondo è sempre stato lo scopo principale di ogni guerriglia!

 

 

Ti piaceranno anche le allegre e chiare illustrazioni; ma soprattutto vola subito alla sitografia, fondamentale per chi ha piedi e mani per terra, ma la testa nella rete.

 

 

Un saluto con la paletta nel pugno

 

Ezio

 

Pisa, 1° giugno 2009

 

 

 

 

MICHELE TRASI e ANDREA ZABIELLO, Guerrilla Gardening   Manuale di giardinaggio e resistenza contro il degrado urbano, illustrazioni di Giorgia Bellingeri, Kowalski 2009, pp.159,        € 13,50