Piante

LE OMBRELLIFERE

Le ombrellifere sono chiamate così per la forma a ombrella delle infiorescenze. Carota sedano e finocchio sono le più comuni nell’orto, ma la famiglia comprende anche il ginseng, la salsapariglia, le pastinache,  il sedano rapa, il prezzemolo e la velenosa cicuta. Sono tutte lentissime a germinare, per questo, per non perdere di vista il punto dove le abbiamo seminate,  è bene mescolare ai loro semi di ravanello, che sono invece di velocissima germinazione, e potremo cogliere quando carote e finocchi e tutti gli altri loro parenti avranno cominciato appena a spuntare.

Carote  Daucus carota  var sativa. Quella selvatica cresce in Asia occidentale e in Europa. Quando trova condizioni di coltivazione favorevoli, la sua radice piccola e amara diventa grossa e dolce. Ne sono stati trovati semi nella Svizzera preistorica. Anche nella Babilonia dell’8° secolo era coltivata, non per le radici, ma per le foglie e il seme. Pare che nemmeno greci e romani ne mangiassero le radici. Il tipo dalla radice rossa è arrivato dall’Afganistan, in questo forma ha raggiunto l’Europa nell’8-10 secolo, ai tempi dell’espansione araba.
E’ una pianta biennale. Contiene il carotene, che viene trasformato in vitamina A. Vuole climi freschi e temperati.
Si semina da febbraio a luglio, scalarmente. Nella rotazione seguono una coltura concimata l’anno precedente. Ideale il terreno sabbioso. Un terreno argilloso può essere migliorato per le carote aggiungendo due secchi di terricciato e due di terriccio di foglie per ogni metro quadro. Non bisogna spargere concime fresco prima di piantare le carote, perché potrebbero diventare dure, acquose e inclini a biforcarsi (il concime va sparso almeno sei mesi prima). Come tutti gli ortaggi da radice, vuole una concimazione ricca di fosfato e potassio.
Semina: piccoli solchi profondi un centimetro in un clima umido, 2,5 in un clima più asciutto. Si spargono i piccoli semi abbastanza fittamente, 2 per cm. Si consiglia di alternare carote e cipolle, in modo da scoraggiare sia la mosca della carota che quella della cipolla.
Pastinaca  Pastinaca sativa. Piante biennali, adatte anche a terreno asciutto perché possono affondare la radice fino a 60 cm. Crescono anche in un terreno povero e si sviluppano tanto lentamente da non richiedere particolare fertilità.  Naturalmente un terreno fertile sarà gradito anche a loro. Preferiscono terreno neutro, Ph 6, e non troppo compatto altrimenti si biforcano. Senza un clima freddo non riescono a sviluppare la loro fragranza.
Seminare in piena primavera, in solchi profondi 4 cm, poi coprire i semi con del terriccio, quando le piantine si sono sviluppate si diradano a 25 cm l’una dall’altra. Insieme si semina il ravanello per indicare dove sono le file, per potere sarchiare di lato. Fra l’altro, i ravanelli tengono smossa la crosta della terra, e le loro foglie proteggono dal sole i teneri germogli di pastinaca. Da giovani le piante di pastinaca vogliono molta umidità. Sarebbe bene anche pacciamare.
Sedano  Apium graveolens, pianta di origine palustre, vuole umidità costante. Come la pastinaca, ha un sapore migliore dopo i primi geli. Andrebbe consumato  solo d’inverno, quando è più saporito. Vive anche in terreni piuttosto acidi e non ha bisogno di calcio.  Si prepara il terreno scavando fosse profonde circa 30 cm e larghe 40, interrandovi sul fondo molto terricciato o torba; questo si fa a primavera. Vanno rincalzati per imbianchire le coste. A estate avanzata si riuniscono in fascio i gambi e le foglie legandoli insieme per la cima. Poi si rincalza il terreno e solo a quel punto si tolgono le legature. Due o tre settimane dopo si compie un’altra rincalzatura, sollevando ad argine il terreno contro le piante, così da lasciare fuori solo le foglie.
Il sedano rapa si coltiva allo stesso modo del sedano comune. Ideale il letto profondo.
Prezzemolo da radice  Apium  petroselinum.  Si coltiva per la radice, ma le foglie hanno un sapore molto simile a quello del prezzemolo comune, di cui ha le stesse esigenze. Immergere il seme in acqua prima di seminarlo. Piantine a 10 cm l’una dall’altra. Le foglie possono venire colte e utilizzate come verdure, ma le radici vanno estirpate il più tardi possibile. Non lasciare nel terreno dopo i primi geli.
Finocchio  Foeniculum  vulgare var. dulce, detto anche finocchio romano o di Firenze o dolce.   Se ne consumano le foglie basali che formano un grumolo tenero e saporito. Vuole un terreno più fertile possibile. Si semina da giugno a luglio, anche da luglio ad agosto in certi climi, si raccoglie a fine inverno, o a fine autunno. . Le piantine vanno diradate a 15 cm l’una dall’altra, sia in file che nel letto profondo. Per favorire l’imbianchimento del grumolo è bene rincalzarle.  Immune da malattie e resistente ai parassiti, però teme molto il ristagno d’acqua, per questo meglio sistemarlo sul colmo dell’aiuola. Si rincalzano le piante per imbiancare i grumoli, si può anche dire: dare terra ai grumoli; questo si fa quindici giorni prima del raccolto, ovvero a grumoli quasi formati.
Bisogna raccogliere prima delle grandi gelate che distruggerebbero i finocchi.