Alcune maestre di una scuola dei dintorni di Arezzo hanno chiesto un aiuto in forma di progetto specifico per le classi seconda e terza elementare.
Se è vero che alcune linee guida sono pur sempre utili per chi inizi un orto la prima volta (cfr. in proposito quando scrive Gianfranco Zavalloni, nella sezione Strumenti), la richiesta di un progetto specifico per fascia di età mi ha stupita, oltre a farmi riflettere. Per fascia di età sono concepiti giocattoli, libri o spettacoli. Ma l’orto? La domanda, certo, è interessante.
Alle attività dell’orto tradizionale hanno sempre partecipato grandi e piccini, uomini e donne, magari con mansioni diverse. Agli uomini certi lavori più duri, come la vangatura. Le donne potevano zappare, e fare tutto il resto. I bambini aiutavano nella raccolta, nell’irrigazione – i bambini adorano innaffiare! – e, se ben guidati, anche in altre attività come legare i pomodori, seminare, strappare le erbacce, anche zappettare dove questo fosse alla loro portata, e con attrezzi a loro misura.
A scuola, allora? È ovvio che la preparazione del terreno per l’orto – l’asportazione di pavimentazioni o di coperture di asfalto con martello pneumatico, ove necessario, oppure della pelliccia erbosa che copre il terreno – sarà compito di adulti. Così come il trasporto di terra buona da orti, ove necessario, di pali per la costruzione di una pergola, della costruzione stessa… Ma tutto il resta, è auspicabile sia realizzato insieme ai bambini: la zappatura di superficie e lo sminuzzamento del terreno col rastrello, la traccia dei solchi dove porre i semi, e poi la sarchiatura, l’asportazione delle erbacce… Sono tutti lavori leggeri. Toccherà alla maestra valutare le forze e l’impegno.
L’orto, credo di potere affermare, prescinde dall’età. L’orto è il luogo dove i bambini possono entrare in contatto con la natura, capirne i processi vitali (cfr. in proposito la mia recensione a Ecoalfabeto di Fritjof Capra, nella sezione Letture). Lascio alle maestre, alla loro intuizione e conoscenza degli alunni, di creare l’atmosfera adatta a una relazione il più possibile feconda tra l’orto e i bambini.
Pia Pera