In questi giorni i fiori dello zafferano cominciano ad aprirsi e a mostrare i loro petali violacei, sono un vero spettacolo.
Da ogni fiore, appena sboccia, si raccolgono delicatamente i 3 lunghi stimmi rossi che si trovano al centro e si mettono ad asciugare.
Trascorsi 2-3 giorni si mettono in un vasetto al buio. Serviranno per preparare gustosi risotti durante l’inverno.
Le piante vanno poi lasciate nel terreno tutto l’inverno, e potranno essere tolte a primavera inoltrata.
Solo allora i bulbi saranno tolti dal terreno, ripuliti e messi da parte (al buio) fino alla fine dell’estate, quando saranno rimessi a dimora per una nuova produzione.
La mia prima prova di coltivazione dello zafferano è stata un vero successo!
Ho pensato di partire con alcuni bulbi in vaso, piantati alla metà di settembre.
I bulbi sono piuttosto piccoli (è un Crocus) e li ho interrati di un paio di centimetri e annaffiati.
Dopo un paio di settimane hanno mostrato il germoglio e ora sono del tutto fioriti.
Lo zafferano botanicamente è chiamato Crocus sativa. E’ una pianta coltivata sia in Asia sia nei paesi Mediterranei.
In Italia ci sono coltivazioni in Abruzzo, nelle Marche, in Sardegna e sul Monte Baldo.
Se proveremo a utilizzare uno zafferano autentico e di recente raccolto, otterremo un risotto particolarmente gustoso e dal colore tendente al rossiccio, sicuramente diverso da quello comunemente conosciuto.
Per una resa migliore il prodotto (gli stimmi di zafferano) andrebbe fatto riposare un paio di mesi dopo la raccolta e conservato al buio.
Consiglio questa divertente coltivazione anche alle persone che hanno un balcone oppure un davanzale perché è molto semplice e di sicuro successo.
Sarà necessario procurarsi i bulbi nel corso dell’estate e piantare i bulbi prima della metà di settembre.
Tenere annaffiato il terreno ed effettuare la raccolta degli stimmi circa un mese dopo la semina.
Lo zafferano sarà pronto per il pranzo di Natale! Gnam, gnam!
Nadia Nicoletti