Nadia Nicoletti lo sai che i papaveri… Il giardino fiorito a scuola e nel tempo libero. Salani editore Euro 12,00
Dall’introduzione di Pia Pera
TRAFFICARE TRA LE PIANTE
Mi commuove sfogliare queste pagine in cui Nadia Nicoletti, “la maestra che tutti vorremmo”, accompagna con sapienza gentile i bambini nell’amore per il giardino. Per me, è un po’ come tornare al libro da cui tutto ha avuto inizio, Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett. Ovvero: lo stupore di vedere spuntare dalla terra bruna i puntolini verdi dei bulbi, la gioia di vedere sbocciare una rosa, l’incanto di ascoltare un merlo o di osservare, acquattata in un cespuglio, le movenze aggraziate di un pettirosso.
Nadia Nicoletti cura fin da piccola l’orto di casa, a Vigolo Vattaro, e da molti anni quello di scuola, attualmente a Villazzano. In una terra dove l’orto non è mai stato soltanto produzione di ortaggi, ma anche coltivazione di fiori. Non semplicemente orto, ma Garten, spazio recintato a protezione di tutto quanto possa soddisfare i sensi dell’uomo: la gola, certo, ma anche la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto. E quindi: fiori, tanti fiori colorati e profumati, tanti uccellini, tante aromatiche.
L’insalata era nell’orto, primo libro di Nadia Nicoletti, ha avuto grande e meritato successo, come pure è molto seguita la rubrica che Nadia tiene dal 2006 su www.ortidipace.org. Nel frattempo, tuttavia, la riflessione sui modi di non ostacolare l’inclinazione dei bambini per la natura si è molto arricchita. E si comincia sempre più a comprendere che l’orto, certo, è molto importante quando si tratti di coltivare il senso del gusto, la consapevolezza del cibo e della filiera alimentare, eppure non basta. L’infanzia vuole essere gioco e scoperta prima di tutto. Cosa farà un bambino portato in campagna? Coglierà dei fiorellini di prato. Ed ecco che in alcune scuole della Gran Bretagna si comincia a parlare di Wildflowers, di fiori spontanei, e anche da noi se ne seminano negli incolti dei cortili scolastici. Ecco che negli Stati Uniti, ma adesso anche da noi, si parla di Wild Zones, di zone selvatiche dove bambini e ragazzi siano lasciati liberi di avventurarsi nella natura, arrampicarsi sugli alberi, sporcarsi di fango in una pozzanghera e fare ciak-ciak sguazzando nell’acqua, intrecciare rami, ammucchiare sassi per poi magari scoprire di avere costruito qualcosa di fantastico e bello. E anche: ecco che da sempre maestri illuminati, come Gianfranco Zavalloni col suo decalogo dei diritti dei bambini, o giardinieri gioiosi come Libereso Guglielmi, portano nelle scuole il loro messaggio di libertà e quindi, sostanzialmente, di indomita gioia di vivere.
Questo secondo libro di Nadia Nicoletti prende per mano i bambini insegnando loro, con pazienza, tutto quanto è necessario sapere perché questo nostro felice trafficare tra le piante non resti qualcosa di velleitario, ma ci rallegri con la soddisfazione di vedere sbocciare quanto abbiamo sognato di vedere in fiore.
Pia Pera