Chi si trovasse dalla parti di Camerata Picena (AN) , in località strada del Cassero, potrebbe visitare nel Centro Garden situato a ridosso del confine con Castelferretti una Banca molto speciale
dove vengono depositati e messi a fruttare i semi risparmiati dall’uomo nei posti più strani e sperduti al fine di garantire la loro e la nostra sopravvivenza.
Infatti, quando si esalta la biodiversità che rappresenta l’autentico tesoro della natura, tutti ne traggono vantaggio e guadagno in quanto sono garantite le caratteristiche indispensabili per la sopravvivenza della vita.
Per comprendere quanto sopra, occorre ritornare al febbraio del 2008 e all’iniziativa, senza scopi di lucro, di Eduardo Lo Giudice, un appassionato di orticoltura “naturaliforme” da anni residente in Vallesina ma di origini genovesi che tradiscono un amore per la natura tipico di quelle genti che alla roccia ed al mare da sempre strappano la terra da coltivare. Questa iniziativa di recupero e scambio semi rari e caratteristici soprattutto di essenze da orto, avviene nell’ambito della Associazione Ricerca Conservazione Piante Alimentari (ARCOPA) con sede a Lucca ma con molti associati in tutta Italia.
Nel caso di Camerata Picena, l’incontro fortuito con la Cooperativa Sociale del Garden “Amici delle Cerque”, ha reso possibile, anche grazie al Presidente Andrea Brachesi, la realizzazione dell’iniziativa “Progetto Orto Antico” attualmente in fase di pieno sviluppo dopo la prima stagione vegetativa di sperimentazione e valutazione operativa.
Dal punto di vista botanico, vengono raccolte le sementi relative a vecchie cultivar e sottospecie orticole sia locali che nazionali; tuttavia, data la posizione climatica favorevole e la necessità di sperimentazione in un mondo ormai globalizzato, vengono raccolte e messe a dimora anche specie e cultivar commestibili da ogni parte del mondo purchè da climi compatibili con quello della vallesina.
Occorre evidenziare che l’iniziativa ha riscosso grandissimi consensi e plausi da chiunque abbia avuto la curiosità ( e la fortuna) di vedere le coltivazioni in atto; infatti in un tripudio di forme e colori a dir poco incredibili, si sono sposati gusti e ricette gastronomiche a dir poco uniche al mondo. Una delle caratteristiche del centro è anche quella di organizzare meeetings e visite guidate sia per giovani che per operatori del settore, oltre, naturalmente, alla libera fruizione da parte di chiunque voglia gustare ed appagare i propri sensi davanti a tanta varietà e colore.
Infatti non è facile trovare ovunque pomodori neri, gialli, screziati, bianchi, rossi ma di varie tonalità e forme, zucche di aspetto bizzarro e di colori variegati, melanzane lunghe mezzo metro o zucchine a forma di serpente tra patate a pasta blu o prodotti quasi sconosciuti come il Kiwano del Sudafrica. Per non parlare dei peperoni lilla e neri e dei vari fagioli e fagiolini che, per brevità, non si elencano.
In questo contesto, la prossima stagione vegetativa vedrà spuntare dal terreno qualcosa come cinquecento varietà di ortaggi delle comuni specie da orto, ovvero circa il 50% in più di quanto non si sia fato nel corrente anno.
Un lavoro molto intenso, quindi, che richiederà ancora più impegno da parte dei volontari che Lo Giudice ha radunato e motivato in questo primo anno di attività portata avanti tra molte difficoltà del resto prevedibili per chi lavorava soltanto la terra del piccolo orto di casa.
Dott. Agronomo Giosia Giacomo Tiraboschi