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EN PIZEGHIM (in dialetto trentino=un pizzico)

”Nella pausa del mezzogiorno, si era anche lui avvicinato al carro delle sementi e comperò la misura di due ditali di lattuga trentina, di invernizza, di lattuga da taglio, un ditale di semi di prezzemolo, e poi scalogni, fagioli da tega, cavoli, sedani italiani e tirolesi, verze cinquantine e tardive, rape”.

È lo scrittore Mario Rigoni Stern che nel suo “L’anno della vittoria”, racconta come Matteo acquisti la varia somenza necessaria per sopperire alle esigenze dell’orto familiare.

Si intuisce come le unità di misura, in tempi in cui non era l’industria sementiera a preparare le bustine di semi, fossero forse imprecise, ma più umane.

Misure umane e sostenibili sono anche quelle che La Pimpinella, associazione che tutela la biodiversità agricola trentina, utilizza in occasione delle giornate di scambio semi: il 27 ottobre prossimo, in occasione dell’ottava edizione di ”Chiamata a raccolto” organizzata presso il Mets – Museo etnografico trentino a San Michele all’Adige, chi si avvicinerà per curiosare fra le vecchie varietà tradizionali trentine, potrà portarne via “en pizeghim”.

Quel pizzico di biodiversità da condividere è già “tanta roba” per chi si è dedicato alla riproduzione del seme. “El pizeghim” come misura rispettosa dell’impegno profuso da ogni custode varietale, come giusta misura per chi vuole cimentarsi nella semina di una varietà tradizionale locale: non una grammatura, ma il senso di una gioiosa donazione da riaffidare, senza spreco, alla terra.

A cura dell’Associazione “La Pimpinella”

da Vita Trentina 3 ottobre 2024