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COMUNICATO STAMPA

“Orto di guerra: piccolo appezzamento che, in tempo di guerra, viene ricavato da un giardino o da un parco pubblico per potervi coltivare ortaggi, verdure, legumi e sfamare la popolazione.

Espediente tipico di un’economia di sopravvivenza. Qualsiasi spazio diventa buono per seminare: minuscoli Orti di guerra si possono perfino fare in casa, nella vasca da bagno o dentro scatole di scarpe”.  Così Edoardo Albinati in ORTI DI GUERRA (Edizioni Fazi, Roma 1997, ristampa 2007). Oggi noi parliamo invece di “orti di pace” in contrapposizione implicita agli orti di guerra. Ma è pur sempre un piccolo orto naturale, nel cortile della scuola o in un pezzetto di terra vicino ad essa. Coltivare un orto a scuola significa imparare a “rallentare”. È un’esperienza altamente educativa, che va nell’ottica di quella che io chiamo Pedagogia della Lumaca. Seminare e coltivare frutta e ortaggi sono attività che mettono a frutto le abilità manuali, le conoscenze scientifiche, lo sviluppo del pensiero logico-interdipendente. Ma significa soprattutto attenzione ai tempi dell’attesa, pazienza, maturazione di capacità previsionali. Lavorare con la terra aiuta i ragazzi a riflettere sulle proprie storie locali e familiari. La maggior parte degli studenti italiani ha sicuramente un papà, un nonno o un bisnonno che ha o che ha avuto a che fare con la coltivazione della terra. Un grande apporto a questa esperienza è oggi offerta dagli studenti cosiddetti “stranieri”, che provengono cioè da altri paesi, dall’Est dell’Europa, dai paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dalle realtà del Sud del mondo: mondi ricchi di famiglie che lavorano la terra. Fare oggi un orto a scuola può diventare una eccellente esperienza di educazione alla multiculturalità. Nell’orto, poi, i ragazzi uniscono “teoria e pratica”, cioè il pensare, il ragionare con il progettare e il fare. In un orto si imparano i modi, i momenti adatti per seminare. Prima di far questo si deve preparare e concimare il terreno. È necessario poi seguire con cura i prodotti attendendo ai bisogni d’acqua e al controllo dei parassiti. Si possono conoscere infine le combinazioni e le rotazioni giuste fra le varie piante. Il mestiere dei campi, quello dell’agricoltore, del coltivatore, è uno dei mestieri più difficili al mondo, che richiede grandi abilità, esperienze e competenze multiple, obiettivi a cui, da sempre, mira la scuola stessa.

Orti nelle scuole, negli ospedali, nei conventi, nelle carceri, nelle città…
L’idea degli orti didattici è stata lanciata alcuni anni. Oggi viene ampliata con l’idea di una Rete nazionale di ORTI DI PACE.
E questa proposta avrà un primo momento nazionale sabato 14 marzo 2009, a Cesena, in occasione del 5° convegno nazionale degli orti didattici che ha per titolo ORTI NELLE SCUOLE, NEGLI OSPEDALI, NEI CONVENTI, NELLE CARCERI, NELLE CITTÀ…
Il filo conduttore del convegno nazionale sarà la costituzione di una rete tra tutte le istituzioni, che hanno un’esperienza di orto organico. Per la prima volta si affronterà il tema dell’utilità terapeutica e riabilitativa degli orti e si farà riferimento agli orti nelle carceri e nelle comunità, come strumento di rieducazione; agli orti terapeutici, attraverso i quali sarà possibile esplorare i benefici per le problematiche psicosomatiche; gli orti dei conventi, luoghi destinati alla conservazione della biodiversità; gli orti della scuola, un’importante occasione di stimolo verso le nuove generazioni. Si tratta quindi di mondi spesso sconosciuti alla società, che possono rivestire una notevole importanza per ritrovare un’armonica dimensione del tempo e per una cultura della risoluzione dei conflitti. Il convegno prevede relazione e racconti di esperienze in cui si stanno realizzando, orti di carattere didattico, terapeutico, sociale e con uno stretto legame al territorio, cioè produzioni locali… che evitano di spostare i prodotti della terra e le persone a lunghe distanze.
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PROGRAMMA DEL CONVEGNO ORTI DI PACE
Cesena 14 marzo 2009
Sala convegni Ecoistituto di Cesena
via Germazzo 189, località Molino Cento
Coordina: Leonardo Belli PRESIDENTE ECOISTITUTO DI CESENA
Pia Pera – Gianfranco Zavalloni  – Nadia Nicoletti
Presentazione del manifesto “PER UNA RETE DI ORTI DI PACE”
Vittoria Castagna
GLI ORTI DIDATTICI E I GIARDINI NATURALI. Una tesi sulla realtà italiana
Mauro Frisoni e i ragazzi della scuola media di Roncofreddo
UN ORTO ALLE MEDIE FRA IL CEMENTO E MATEMATICA
Aurelio Manzi
GLI ORTI MEDIOEVALI DI CHIETI
Marco Verdone e Collega Agronomo
UN ORTO E UN ALLEVAMENTO NELL’ISOLA CARCERE DI GORGOGNA
Cooperativa Sociale San Giuseppe – Gruppo Sadurano Onlus
ESPERIENZE DI COLTIVAZIONE BIOLOGICA E INCLUSIONE CON L’IMPRESA SOCIALE
Marina Dondero
LA RETE DEGLI ORTI SCOLASTICI DELLA PROVINCIA DI  GENOVA: UN PERCORSO PARTECIPATIVO
Angela Corelli
L’ORTO GIARDINO, UNA ESPERIENZA PER DISABILI
Luca Tosoni
DALLA CACCA ALLO STALLATICO
Claudio Aprilanti
I GIARDINI DELLE SCUOLE DEL COMUNE DI ROMA
Fra Carlo  e Fra Luca
FRATI NELL’ORTO
Sono previste inoltre testimonianze dalle carceri di Venezia e Modena.

 

Per iscrizioni:
cellulare 335.5342213 (Daniele)
(Gianfranco Zavalloni – Dirigente Scolastico)