Le crucifere si chiamano così perché i loro fiori hanno quattro petali, motivo per cui ricordano una croce. Fra gli ortaggi, le crocifere più note sono la rucola, i cavoli e i ravanelli: lasciateli andare in fiore, e vedrete! I cavoli appartengono al genere Brassica.
Cavolo cappuccio Brassica oleracea var. capitata
Cavolo invernale: quando le piantine sono alte 13 cm, trapiantarle direttamente in file distanziate tra loro di 60 cm (38 nel letto profondo) lasciando 50 cm tra una piantina e l’altra. Oppure si trapiantano in aiuola di ripicchettatura distanziandole di 15 cm tra loro, poi dopo il raccolto delle patate e dei fagioli precoci oppure dei piselli, si trasferiscono a dimora. I cavoli si piantano così: se ne immergono le radici in un secchio contenente terra argillosa mescolata a una manciata di calcio. Vanno piantati ben saldi nel terreno, usando un piantatoio o cavicchio per piantarli alla stessa profondità in cui si trovavano nell’aiuola di ripicchettatura. Quindi premere il terreno intorno alla pianta.
Ernia dei cavoli: si sviluppa in terreno acido, con un Ph di almeno 7 si può eliminare. Sistemando una pallina di canfora nella buca di trapianto, si può prevenire la malattia.
Quando si è tagliato un cavolo, bisogna estrarne subito le radici, perché lasciandole nel terreno si favorisce il diffondersi di malattie; i gambi dei cavoli vanno schiacciati col mazzuolo, prima di lasciarli marcire nel terricciato.
Si possono conservare i cavoli su ripiani coperti di paglia, in un luogo al riparo dal gelo o in uno scantinato, e ricoprendoli con paglia.
Non bisogna lasciarli soffocare dalle erbacce. Beneficiano molto di un concime azotato, come farina di sangue, farina di semi di cotone, pollina ed escrementi di coniglio. L’azoto non va però somministrato prima dell’inverno, perché li fa crescere troppo in fretta rendendoli vulnerabili al gelo. Bisogna rincalzare i fusti man mano che le piante crescono.
Cavolo verza Brassica oleracea var. sabauda. Sono i cavoli più resistenti per la raccolta autunnale e invernale. Vanno trattati come i cavoli cappuccio, hanno teste meno serrate e foglie molto bollose e ricche. Sono più gustosi e digeribili del cavolo cappuccio. Si consuma cotto, ma le foglie tenere del cuore si prestano anche a insalate.
Cavolo cinese Brassica sinensis detto anche cavolo da taglio. Si semina in giugno-agosto per raccogliere in inverno, o in aprile per raccogliere a luglio, in file distanti 50 cm, poi si dirada lasciando le piantine a 30 cm l’una dall’altra. Non resiste molto al freddo, nemmeno si adatta a terreni acidi. Alcuni legano le piante con rafia alla base e verso la cima per migliorarne la qualità: operazione che si attua appena comincia a formarsi il “cuore”, riunendo le foglie alla base e in cima e legandole con strisce di rafia. Non va mai lasciato senza acqua: quando è cresciuto fino a 15 cm, una buona pacciamatura serve a mantenere l’umidità. Al momento del raccolto si tagliano i cespi raso terra e si tolgono le foglie più esterne. Ottimo crudo in insalata, tagliato molto sottile
Cavolini di Bruxelles Brassica oleracea var. gemmifera. Si possono cogliere tutto l’inverno fino a primavera avanzata. Ma sono saporiti solo in climi dove si hanno i geli. Vogliono terreno compatto, altrimenti crescono con le foglie aperte, quindi nel letto profondo vanno piantati più in profondità comprimendo il terreno attorno al piede. Richiedono anche una coltivazione profonda, per questo bisogna rincalzare spesso il terreno alla base di ogni piantina con una zappa. Siccome si sviluppano anche in altezza, è bene sorreggerli con un sostegno, soprattutto dove tira vento; a parere di alcuni è anche bene cimare la pianta quando ha raggiunto un buon sviluppo. Si raccolgono cominciando dalla base del gambo, proseguendo man mano verso la cima. Vanno seminati all’aperto all’inizio della primavera o alla fine dell’estate, meglio ancora in seminiere al coperto da aprile a maggio. Come a tutti gli altri cavoli, anche a loro giova il trapianto. Terminata la raccolta, appendete le piantine capovolte nel recinto dei polli, che ne sono ghiotti.
Cavolfiore Brassica oleracea var. botrytis capitata. Discende dal cavolo biennale, però è stato costretto a fiorire nel primo anno. Considerare che si chiede loro di fare tutto in un anno soltanto. Crescono bene nei climi temperati, vogliono terreno profondo, umido, con abbondante humus. Vogliono terreno compatto (quindi non coltivarli dopo piselli o fagioli che rendono sciolto il terreno) e non acido, quindi correggere con calcio se necessario. Due settimane prima di iniziare a coltivarli, bisogna somministrare al terreno concime di pesce, hanno bisogno anche di un po’ di potassio.
Si trapiantano appena hanno tre o quattro foglioline, bisogna però fare attenzione che la piantina non sia “cieca”, ovvero priva della gemma apicale, perché in quel caso non darà il cavolfiore. Nel letto profondo, tra pianta e pianta bastano 40 cm di distanza. Si concimano in superficie le piante in crescita con concimi altamente azotati. Per non doverli imbianchire, conviene coltivare le varietà a testa violacea, che diventano verdi nella cottura e hanno sapore dolce e delicato. Le teste vanno protette dal sole, che ne peggiorerebbe il sapore, piegando o spezzando alcune foglie esterne e legandole poi con uno spago in quella posizione. Le teste vanno raccolte quando sono al massimo sviluppo, prima che inizino ad aprirsi, e sono ancora ben sode e compatte.
Cavoli broccoli Brassica oleracea var. botrytis cymosa Si coltiva bene in clima invernale mite.
Broccoletti di rapa o cime di rapa Brassica campestris var. cymosa Si raccolgono a partire dall’autunno, e si utilizzano le infiorescenze. Non richiedono terreno particolarmente fertile, crescono ovunque, anche in un prato da cui sia stata appena tolta la cotica erbosa, conviene però somministrare calcio. Si seminano nel semenzaio durante l’estate. Nel letto profondo, lasciare 45 cm in ogni direzione.
Cavolo riccio Brassica oleracea var. acephala viridis. Sbollentato, contiene una quantità di vitamina C doppia delle arance. Cresce su qualsiasi terreno. 40 cm di distanza nel letto profondo. Resistentissimo al gelo e anche alle malattie. Se in eccesso, si può dare alle galline, alle capre, a qualsiasi animale domestico.
Rape Brassica campestris var. rapa. Vanno coltivate in primavera e d’estate perché non tollerano le gelate intense. Seminare in primavera o in estate. Sono una buona coltura intercalare. In alcune qualità sono buone sia le foglie che le radici. Sviluppano meglio in un clima fresco e umido, altrimenti possono andare in seme. Vogliono terreno neutro o alcalino come tutti i cavoli. Vogliono un terreno molto sciolto, come tutti gli ortaggi da radice. Si seminano a partire dalla primavera, come raccolto principale, per conservarne le radici, si seminano a estate avanzata. Delle varietà precoci si può utilizzare il ciuffo delle foglie centrali ricche di ferro e più saporite degli spinaci. Nel letto profondo vanno tenute a una distanza di 15 cm.
Rivelano assenza di boro nel terreno: la parte centrale della rapa diventa bruno-grigiastra e comincia a marcire e a puzzare. Bastano 30 gr di boro per correggere 1000 metri quadri di terra: si scioglie in tanta acqua quanto basta per bagnare questa superficie.
Ravanelli Raphanus sativus var. minor. Si sviluppano in 3 o 4 settimane, sono ricchi di ferro e di vitamina C.
Cavolo marino Crambe maritima Pianta perenne. I germogli andrebbero raccolti in primavera. Inutile tentare di coltivarlo in regioni calde e asciutte.