GLI ORTI BIOLOGICI DEI NONNI:
A RIPA BIANCA UN’ESPERIENZA SINGOLARE
Alla Riserva Naturale Ripa Bianca di Jesi ogni giorno dei nonni si incontrano e coltivano il biologico. Mentre si coltiva la terra, si parla di quando piantare i cavoli o di come combattere le lumache. Ogni tanto arriva ad interromperli un gruppo di bambini o ragazzi in visita al Centro di Esperienza Ambientale “Sergio Romagnoli”, incuriositi perché si aspettavano di vedere subito gli aironi cenerini e si trovano invece insalate e melanzane. I nonni gli spiegano i segreti dell’orto, le verdure di stagione e qualche detto jesino e i bambini rimangono subito colpiti ed affascinati. Il Progetto “Il nonno coltiva: adotta un orto biologico” iniziato a novembre 2008, si sta consolidando con grande soddisfazione.
Tutto è nato dalla constatazione della necessità di parlare sempre più di agricoltura sostenibile: le nostre colline sono totalmente coltivate e permeate da un paesaggio rurale, un paesaggio però sempre più minacciato. Urge il bisogno di far riaffezionare i bambini e gli adulti al loro territorio, per un’educazione al paesaggio, all’alimentazione sana e alla tutela della biodiversità in agricoltura…ed ecco che su un ettaro di terra, come i raggi del sole, vengono organizzati degli appezzamenti tematici: il frutteto antico, il vigneto, l’orto del semplici con le erbe medicinali, i seminativi tradizionali e l’orto biologico, tutto solo per scopi didattici ed educativi: nel 2008 nasce la nuova “area didattica sull’agricoltura sostenibile” all’interno della Riserva Naturale Ripa Bianca di Jesi. Ma subito sorge un problema …la gestione dell’area, soprattutto per la parte degli orti.
E’ da qui che nasce l’dea di assegnare la gestione degli orti a persone interessate ed interessanti…e chi meglio degli anziani? Molte persone anziane che hanno passato una vita in campagna, si ritrovano a vivere a Jesi città, magari in un appartamento, con una grande frustrazione di non poter mettere più le mani nella terra…e allora, perché non ridargli quell’opportunità e creare dei percorsi didattici anche intergenerazionali di comunicazione bambini – nonni, di trasmissione dei saperi e delle memorie? Parte subito il bando: “Il nonno coltiva : adotta un orto biologico” dove gli unici requisiti richiesti sono stati la residenza a Jesi, solo persone over 60 e predisposizione al racconto.
A novembre 2008 si crea il gruppo, 9 nonni che decidono di vivere quest’esperienza: ad ognuno di loro un pezzo di terra, a disposizione sementi ed attrezzi, i nonni coltivano l’orto secondo i principi dell’agricoltura biologica e si portano a casa la verdura.
…l’esperimento di orto sociale sta diventando giorno dopo giorno sempre più entusiasmante: gli orti sono coltivati con grande cura e passione ed hanno sposato perfettamente la causa “educativa”.
I nonni hanno fatto amicizia tra loro e vengono all’orto anche per scambiare due chiacchiere e passare un po’ di tempo in natura. Si è creata una socialità alternativa, un punto d’incontro differente rispetto a quello che potrebbe essere il bar o la piazza.
A fianco degli orti dei nonni un orto jolly dove far fare attività ai bambini: come una volta si usavano le “sabbiere” nei parchi, è stata creata la “terriera” dove i bambini possono mettere le mani nella terra, conoscere e provare gli attrezzi del mestiere, scavare e vedere chi vive sotto terra…provare a piantare dei semi in prima persona.
L’esperienza conferma il forte valore educativo, sociale, esperienziale, cognitivo, culturale che si racchiude nella semplice pratica del “fare l’orto”. Il progetto è in continuo divenire con l’organizzazione di percorsi educativi ad hoc per adulti e bambini.