La primavera scorsa ho seminato una varietà di Cucurbita moschata, la Futsu black, che mi ha dato grandi soddisfazioni: è molto serbevole – fino a otto mesi, dicono, ma questo devo ancora verificarlo! – saporitissima – come quasi tutte le moscate – e, vantaggio da non poco, piccola.
Questo significa che, una volta aperta, non si corre il rischio di vederla marcire, perché si usa tutta subito.
Io la cucino così: la affetto a lamelle sottili, per lungo, senza sbucciarla. Ho infatti scoperto che, una volta cotta, la buccia delle zucche in genere è buonissima e saporita, sarebbe una vera sciocchezza privarsene, tanto più che sbucciare una zucca è un lavoro davvero noioso. Quindi mi limito a lavarla. Queste fettine sottili le metto poi nel wok (una padella cinese) con olio di oliva, semi di cumino e fettine di zenzero affettate anche quelle molto sottili. Poi cuocio finché non è soffice. Con l’eventuale avanzo, preparo il risotto il giorno dopo. (in questo modo: in pentola, riso basmati, volume doppio di acqua, sale, l’avanzo della zucca. Al bollore, abbasso il fuoco, altri 5 minuti, è pronto e squisitissimo!)
Alcune caratteristiche della pianta: produce da 4 a 10 frutti di peso tra i 500 e i 1500 grammi. Sono rotondi, costoluti, il diametro va tra i 10 e i 15 centimetri. A volte la buccia presenta delle verruche molto belle. All’inizio è verde, di un verde molto scuro (che si chiami Black per questo?), poi vira verso il giallo-arancio con toni ruggine. Un bel frutto, anche decorativo! La polpa è aromatica, sa leggermente di nocciole, è soda e di grande soddisfazione.
Si tratta di una antica varietà giapponese, che viene chiamata anche Futsu Kurokawa, come leggo nel catalogo di Kokopelli.
Ho acquistato la prima volta i semi per l’appunto da Kokopelli, adesso sto mettendo da parte i miei un po’ per me, un po’ per l’Index della ADiPA, e conto di regalarne anche alla ARCOPA, che ha quel catalogo di ortaggi insoliti tanto bello… (tutte e tre le società le trovate in rete).
A volte penso che tutto il lavoro estivo nell’orto è per il piacere di avere questi meravigliosi ricordi delle giornate di sole chiamati zucche!
Pia Pera