Vi racconto del mio orto-giardino, nato dalla passione dei miei nonni che l’anno creato più di trent’anni fa, tra le colline del canavese (Torino).
Se per ognuno di noi esiste un posto magico dove i ricordi d’infanzia sono più vividi, bene…..questo è sicuramente il mio. Da un’ex cava di argilla da mattoni i miei nonni materni crearono tanti anni fa questo orto-giardino vicino alla loro casa e all’ombra di una grande quercia che lo protegge dal vento e dal sole eccessivo. Negli anni si è creato un piccolo ecosistema, e tra le piante di finocchio e carote trovano riparo e cibo le farfalle Macaone, il riccio viene a farci visita tutte le sere per sgranocchiare qualche povera chiocciola che passa di là o per bere il latte dei gatti che lasciamo in una ciotola; un anno abbiamo avuto la visita di uno scoiattolo rosso e di notte le civette si posano sulla quercia nel loro giro di caccia.
In questo orto filari di rose dall’intenso profumo fruttato (immaginate fragole maturate al sole) si mescolano ai pomodori, le zucchine trombette si arrampicano su graticci ricolmi di grandi fiori gialli……….cosa c’è di più solare del fiore di zucchino! Il basilico e la lattuga si intrecciano a piante di tagete dai fiori porpora e arancione, mentre i girasoli doppi esplodono come fuochi d’artificio grazie anche alle abbondanti piogge di questa strana estate. L’aria profuma di terra nelle ore più calde, e mi sembra di vedere ancora mio nonno che si aggira tra le piante di pomodoro e le lega con una sapiente lentezza data dagli anni. Allo stesso modo curava le sue amate viti. L’aspetto più ornamentale lo seguiva la nonna che ha dato l’impronta al giardno che circonda l’orto e la casa con grandi siepi di ortensie, lillà e ligustro, iris, hemerocallis e settembrini, ellebori, peonie e rose, narcisi e tulipani in pimavera. Io sono cresciuta qui, e da questo posto ho imparato tanto.
Il mio piccolo mondo è all’ombra di un grande quercia “madre”.
Daniela