Le liliacee si chiamano così perché la loro è la famiglia del giglio, in latino lilium. Sono fra i pochi ortaggi monocotiledoni. Mentre le piante dicotiledoni si sviluppano a partire dagli apici fogliari, le monocotiledoni si sviluppano a partire dalla base delle foglie, ovvero spingendo in fuori, e verso l’alto, le nuove foglie. Ecco qui i principali ortaggi di questa famiglia.
Cipolle Allium cepa Le cipolle richiedono terreno fertile. Non amano l’argilla, nemmeno la sabbia o la ghiaia. Richiedono il freddo al momento di sviluppare le foglie, il caldo al momento di ingrossare i bulbi. Hanno radici poco profonde, per questo occorre far trovare loro il concime nei primi 10 cm di terreno. La loro aiuola va concimata l’autunno precedente all’impianto con letame maturo o, ancora meglio, con terricciato. Le cipolle richiedono molto potassio e fosfato, e poco azoto. Per questo conviene aggiungere al terreno cenere di legna, oppure fuliggine. L’ideale è un Ph di 6, se fosse inferiore si può aggiungere calcio. Il terreno deve essere asciutto sia quando si semina sia quando si trapianta.
Semina: se a fine estate, i bulbi saranno pronti a tarda primavera. Si semina in solchi poco profondi e si sparge sui semi un 2 cm di terricciato. Se l’inverno fosse molto rigido, si ricopre il seminato con del tessuto non tessuto. A primavera si diradano poi le cipolle fino a distanziarle di una spanna. Si possono consumare le piantine scartate fresche in insalata. Se si semina d’inverno: dove è molto freddo, meglio seminare al coperto. Le semine primaverili riescono solo se l’estate successiva è fredda e piovosa.
Chi non volesse seminare, può interrare i bulbilli a fine inverno, e tenere il terreno tutto intorno ben sarchiato.
Scalogni Allium ascalonicum Vanno piantati prima dell’inizio della primavera.
Aglio Allium sativum Si interrano i bulbilli della parte esterna, detta anche corona. La raccolta dell’aglio si conclude di solito entro la metà di luglio. Per fare in modo che germogli il più tardi possibile, conviene coltivare il tipo bianco comune (Piacentino, Piemontese, Napoletano), perché quello rosa, precoce, è poco serbevole. Quando poi si raccoglie, bisogna far asciugare bene i bulbi per due o tre settimane sotto una tettoia ventilata, all’ombra, senza esporli al sole. Poi vanno puliti e riposti nei locali di conservazione, dove sarebbe bene disporre di una temperatura costante di 3-4° e di umidità inferiore al 70%. L’aglio proviene dall’Asia centrale, Iran e Afghanistan. “Chi vuole un bell’agliaio lo semini di gennaio”. Gli spicchi vanno interrati con la gobba rivolta a Sud
Porri Allium porrum Vogliono terreno ricco di medio impasto, umido ma ben drenato, Ph tra 6 e 8. In clima fresco e piovoso sono più saporiti che in clima arido. Si lavora il terreno come per le cipolle. Di solito i porri seguono alle patate precoci; solo a patate raccolte, si arricchisce la precedente abbondante concimazione delle patate con un po’ di calcio per i porri. E’ anche comodo coltivarli insieme ai cavoli, perché possono stare nella stessa aiuola che non andrà vangata fino alla primavera successiva. I solchi per i porri devono essere profondi una vangata; vanno poi concimati abbondantemente con terricciato e letame ben maturo.
Asparagi Asparagus officinalis L’asparago è una coltivazione perenne, che inizia a produrre circa tre anni dopo l’impianto. Richiede estati umide e moderate e inverni abbastanza freddi, terreno leggero, fertile e ben drenato. Cresce bene in zone sabbiose purché ben concimato. Vuole Ph 6,5, a volte bisogna correggere con calcio. L’aiuola deve essere del tutto libera da erbacee perenni, perché le radici dell’asparago si sviluppano fino a un metro e mezzo e non devono intrecciarsi con altre radici.